sabato 28 marzo 2009

I miei nemici

Sia nella vita "normale che nella vita di sportivo "i miei due nemici reali,e spesso insormontabili sono:il tempo,e i soldi.
Il tempo,perché non e mai abbastanza per realizzare i nostri sogni,,in genere ci sono i fine settimana,ma se ci sono imprevisti,spesso il lavoro,siamo costretti a vivere i nostri"sogni a rate o dimezzati"a causa del poco tempo a disposizione,e la cosa ti fa leggermente girare i ...........,e spesso i nostri progetti sono almeno da due a tre giorni in su,ma'abbiamo imparato a convivere con questo problema facciamo swi percorsi leggermente Più corti.
Il secondo e forse per me meno importante sono i costi che porta una spedizione di medio livello,con almeno 15 giorni di adventure,i costi sono avvolte esagerati,fra attrezzature in continuo aumento,mangiare,e spostamenti con vari mezzi,e per chi non lo fa come lavoro,avvolte e dura,portare alla realizzazione il progetto creato su una cartina fantasticando,sulle meraviglie ed emozioni che possiamo trovare.
Dico che il problema baget e di minore importanza,perché bene o male i fondi col tempo si trovano,se poi si anno sponsor ancora meglio,ma' e il tempo il vero bastardo,soldi non i soldi,invece 15 giorni di ferie ad agosto e 15 sotto natale non cambiano,sono sempre gli stessi,puoi spostare le date ,ma non la loro lunghezza.
Avvolte e veramente dura vivere di questa passione,specie per chi si autofinanzia da solo,ma nonostante tutto siamo sempre pronti a scattare al minimo tempo libero,per una nuova adventure,avvolte tutto di corsa sia per la voglia di andare o sapendo che il tempo e li che ci aspetta ,e scorre veloce , senza aspettare i tuoi comodi,ma noi sappiamo che ogni istante della nostra vita vissuta intensamente, piena di emozioni e sogni,neanche il tempo ce le può portare via,per quanto veloce sia.
Io non passero mai la mia vita nel tentativo di prolungare la mia esistenza,ma' brucero ogni mia tappa affinché avrò goduto ogni attimo della mia esistenza.
Jack London
Morale l'unico problema rimarrà solo lui,questo scorrere inesorabile e continuativo senza fermarsi mai o tornare in dietro,il tempo,avvolte amico avvolte nemico,ma se gli si da un po di tempo per abituarsi al tempo,spesso non sembra poi cosi bastardo:-) il tempo

venerdì 27 marzo 2009

La mia Valle in un anello











Questa domenica ho fatto la mia prima solitaria del 2009.
Il mio amico Mario avendo altri impegni non e potuto venire ihihihihihihi.
Sabato eravamo andati a fare un giro nelle nostre zone,come di nostra abitudine,e guardandomi in torno decisi di fare una solitaria nella Val D'Arda,la sera diedi una occhiata alle cartine della zona,e utilizzando Gooogle Heart tracciai il mio progetto.
Il mio progetto consisteva nel fare un giro ad anello nella Val Darda attraversando 4 torrenti,per poi arrivare al punto di partenza.
La partenza era nei pressi di Sperongia,comprendeva l'attravesamento di un ripido campo,una serie di fitte boscaglie,con torrenti in mezzo.
Sono partito all'una,ho attraversato il primo torrente,L'arda,per poi finire in un ripido pendio erboso,arrivati all mio primo obbiettivo mi sono intrufolato nella boscaglia,con conseguente cambio di terreno.
Camminai per un buon km fra rami spinosi e terreni impraticabili,fino all'arrivo del primo torrente,ingolato fra i boschi,con scarsità d'acqua decisi di risalirlo,fino alla sorgente.
Di difficoltà' non cerano cosi arrivai fino alla fine.
Guardai i dati sul mio Mynav,e mi segnava il secondo torrente a pochi metri,da dove ero io,cosi minoltrai di nuovo nella boscaglia,questa volta un po più pulita,potendo mantenere un ritmo di camminata Più elevato,arrivato vidi una bella cascata con livello d'acqua medio,e scattai subito una fotografia,risalii per un bel tratto con alcuni tratti in arrampicata.
Quota 467 mt avevo già percorso 4 km dalla partenza,e arrivato ad uno spiazzo libero potevo vedere il punto di partenza in lontananza.
Nella teoria avrei dovuto scendere e incrociare il penultimo torrente,ma decisi di cambiare rotta e arrivare sotto i piedi di un monte per poi ridiscendere,la cosa avrebbe allungato il mio tragitto di 1,5 km,ma era accettabile,visto che era presto,e fra qualche bestemmia per via delle spine che continuavo a prendere in faccia o nelle mani,arrivai sotto i piedi della montagna,li feci la mia prima tappa,segnai tutte le cordinate,presi degli appunti,e come di mio solito una marea di foto.
Dopo 10 minuti decisi di scendere ,per tornare alla base,diedi una occhiata in giro,il mio punto di arrivo era sparito,ero andato oltre il tragitto previsto,ma la cosa non mi preoccupava affatto visto che la mia attraversata ad anello,era come al solito tutta in fuori pista.
Incominciai a scendere trasversalmente,portandomi versò valle,e incrociai solo un paio di difficoltà', la prima dovuta ad una cascata ""imprevista,ed essendo sensa materiale d'arrampicata anche se nell'attrezzatura cera il minimo indispensabile,fui costretto a doverla aggirare,il rischio di cadere era abbastanza elevato,visto la scivolosità del terreno.
Non avevo previsto cascate di media altezza,o difficili,almeno in quella zona,ma evidentemente essendomi adentrato cosi tanto,un po di ""selvaggio era rimasto nella zona"",comunque non feci altro che aggirare di 100 mt per poter finalmente scendere di livello,cosi per quasi la meta' del mio tracciato,finché non arrivai al secondo"ostacolo"una folta e grovigliata zona piena di rami spine ed erbacce,che si distendeva a non finire,e stavolta non si trattava di aggirare qualche metro.
L'unica soluzione era di risalire fino alla cascata,e tagliarla trasversalmente,per poi scendere dalla parte opposta,,l'altra opzione deviare il mio tragitto per quasi un km,non mi andava proprio,cosi mandai un messaggio ad Mario dandogli le mie coordinate di quel punto,in caso mi sarebbe successo qualche cosa,lui avrebbe avuto l'esatta posizione,dal mio ultimo spostamento.
Cosi ,scesi piano e con cautela,ma si scivolava lo stesso,grazie al celo cerano fuori radici o rami dove potermi appigliare,e in pratica scivolai giù solo nel ultimo pezzo,di un paio di metri,ma lo zaino attuti il colpo,passato questo piccolo imprevisto,scesi come una spia fino all'ultimo torrente che risalendolo mi avrebbe riportato alla congiunzione del torrente Arda da dove ero partito,sensa nessun intoppo,arrivai un po bagno alla macchina,contento di questa bella attraversata,con qualche piccolo imprevisto,ma se non ci fossero,che Adventur e'?.
Arrivato a casa andai dal mio amico Mario gli diedi tutti i miei dati registrammo tutto,e per me era stata una buona Domenica soddisfatto della mia prima solitaria 2009.
Ho visto che nelle mia zone ci sono ancora tanti posti da esplorare,e Sabato e Domenica visto che ahimè sarò' ancora solo,ho deciso di fare altre solitarie nella mia cara e dolce valle,piena di imprevisti,ma ricca di emozioni.
Foto:Emilio Di Nicola
Macchina fotografica:Mioa701-IMate
Stao :Italia
Regione:Emilia Romagna
Provincia di:Piacenza
Adventure:Solitaria

mercoledì 11 marzo 2009

cose' l'adventure

ADVENTURE questa disciplina
Visto che mi trovo sempre a spiegare cosa è l’ADVENTURE come disciplina sportiva, ora ho deciso di scrivere la spiegazione in queste poche righe.L’ADVENTURE si divide in due categorie l’adventure e l’adventure racing, entrambi sono sport multi disciplina, che racchiudono in loro tutti gli sport estremi, e non, l’importante è che questi sport si concateni agli altri in modo tale che si possano congiungere più punti.Le origini sono niente altro che gli antichi esploratore che hanno reso conosciuto il mondo a tutti.Nel passare degli anni quando ormai tutto era conosciuto gli esploratore si sono cosi divisi in categorie Alpinisti, Canoisti, Orienting, trekching, ecc.Da diversi anni però si è tornati da prima in America, e successivamente nel resto del mondo a praticare di nuovo l’esplorazione ma sotto il nome di ADVENTURE, ma ponendo dello regole ben precise.1- si afferra una cartina di una qualsivoglia zona e si traccia una linea che va da un punto che chiameremo A, al punto B; C; e via, via a secondo dei punti di interesse che si voglio toccare.2- La cosa che rende particolare questa disciplina è che qualsiasi ostacolo ci si trovi di fronte va affrontata con la conseguente disciplina, quindi se serve una canoa, una bici, un deltaplano, e cosi via, ci si procura il mezzo senza mai aggirare l’ostacolo, “ questo vale fino al punto che sia nelle possibilità fisiche ed economiche della persone che compie tale attraversata, altrimenti si subisce cosi un cambiamento di tracciato, da segnalare.3- Dove si fa? Dovunque dal mare ai monti, al deserto, basta dare sfogo alla propria fantasia.4- Regola assoluta divertirsi, divertirsi, perché anche se il mondo è già tutto scoperto, per ognuno di noi tutto è nuovo se noi non ci siamo mai stati. Per quanto riguarda l’ADVENTURE RACIG, rimane la regola del multi disciplina ma il resto viene dettato dall’organizzatore dell’evento.

sabato 7 marzo 2009

Un fiume divertente









Ciao a tutti queste foto risalgono al 2002 quando il gruppo era Più numeroso e aveva un nome, e si era attivi al 100%.



Il team si chiamava Free Water Kayak, e si andava veramente alla grande anche se duro pochissimo,visto che non cera filing con il resto del gruppo,e in pratica chi ci dava l'anima eravamo sempre io e Mario, cosi decidemmo di sciogliere il Team.
Pero quegli anni anche se con molte giornate perse e incomprensioni di gruppo ,si riusciva a fare delle belle discese che vedete nelle foto:
Questo torrente personalmente, a livello canoistico lo trovato un fiume molto divertente per una Domenica tranquilla, ed e adatto anche per chi a voglia di avvicinarsi a questo sport
Il torrente Vara e lungo:
58 km
Portata media:
16 m³/s
Altitudine della sorgente:
1.404 m s.l.m
Nasce:
Monte Zatta
Il Vara nasce dal Monte Zatta 1404 m slm sull'Appennino Ligure percorrendo i circa 58 km della vallata a cui dà il nome Val di Vara.
Regime:
In fiume ha regime torrentizio con grosse piene autunnali e primaverili e magre accentuate in estate anche se regolate dai bacini idroelettrici. Fornisce al Magra una media di 16 mc/sec.
Foto: Emilio Di Nicola , Mario Verbeni.
Machina fotografica : Kodak

martedì 3 marzo 2009

Una Domenica in Trebbia











Tratto Bobbio Barberino
Con Livello d'acqua medio alto, e stata una discesa fantastica haaa bei ricordi.
Foto:Emilio Di Nicola,Mario Verbeni
Macchina fotografica:Kodak usa e getta impermiabile