martedì 14 aprile 2009

Due Solitarrie in sole due ore

Oggi sono partito per un altra mia solitaria visto che ho dei giorni di ferie da fare,e trovandomi solo ho deciso di fare due adventure di media difficoltà.
Dopo tante ricerche ,visto che avevo solo il pomeriggio a disposizione,ho tracciato sulle cartine delle nostre zone due Adventur interessanti-
La prima consisteva nell'attraversare una zona totalmente desolata,con uno dei peggiori terreni che ci si possono trovare dalle mie parti,Argilla,e Arenaria.
Il mio giro comprendeva toccare le cime ""Più alte"" e concatenarle insieme,passando per una boscaglia di pini,un paio di torrenti con livello d'acqua basso,e varie paludi,e acquitrini,il tutto arrampicandoti su montagne dal terreno instabile,alte piu o meno venti trenta metri,tocco la prima scatto un po di foto e vedo la via migliore per raggiungere la seconda vetta,che passava dentro una goletta,per poi una arrampicata di quindici metri e arrivare in vetta,l'unica difficoltà che ho trovato che una volta a meta dell'arrampicata il terreno era troppo secco e non cera maniera di salirlo,visto che mi crollava appena lo toccavo,obbligandomi a tagliare la montagna in trasversale per poi poter risalire fino alla cima senza problemi.
La tersa ultima cima fu una passeggiata,visto che era circondata da piante che mi anno facilitato la salita tranne le spine :-( ,faccio una sosta,foto e dati gps,e trovo subito la via Più pulita per il ritorno,attraversando una fitta boscaglia,ma senza torrenti stavolta,fino ad arrivare al campo dove ho raggiunto la macchina.
La mia prima Adventure e stata terminata in quaranta cinque minuti, poco piu di cinque kilometri e mezzo e avevo tutto il tempo di spostarmi per la Più impegnativa e difficile Adventure che si poteva fare in quella zona.
Mi sono spostato in macchina per raggiungere il mio secondo obbiettivo,che si trovava nel paesino di Morfasso,cinque kilometri Più in su da dove ero prima.
Dovevo imboccare la prima stra che dal paesino portava a valle,scenderla per tre kilometri ed arrivare ai piedi della montagna.
La mia seconda Adventure era una uscita fatta tre Domenica fa com il mio amico Mario, il Monte Carretto,ma questa volta da solo e risalendo la parte centrale del monte,per poi una vola in cima scendere il versante nord.
La parte centrale partiva diretta in arrampicata ,per nulla facile,visto il tipo di terreno già descritto dalla prima volta che lo abbiamo fatto,in Più non avevo nulla nessuna sicura o altro mezzo per facilitarmi la salita di questa montagna,ma questo fu una mia decisione di non portarmi nulla visto che il mio obbiettivo principale era di farla in libera,sensa attrezzature o sicure.
Parto e i primi metri sono accettabili,tranne qualche cedimento del terreno,ma era prevedibile,fino ad arrivare ad una parete impraticabile che mi costrinse a deviare di qualche metro la risalita,trovo un buon punto,ed inizio ad arrampicarmi,con molta cautela.
Per poi arrivare ad un tratto di grossi massi,che mi fecero risalire parecchi metri senza problemi,fino ad arrivare ad un punto dove ogni appiglio che toccavo mi rimaneva in mano,e la cosa mi rendeva difficile la salita,ma poi un passo alla volta sono arrivato dove la pietra era Più consistente permettendomi di risalire una ventina di metri.
In pratica il monte si suddivideva fra impraticabile e fatibile.
Ero a quota quattrocento metri,poco più della meta',diedi un occhiata alla salita che mi aspettava ed a una probabile via di fuga in caso non sarei riuscito ad proseguire.
Detto fatto,appena scalato una quindicina di metri,mi trovo un muro di parete Arenarica alto quattro metri,impossibile da scalare, sia centralmente che lateralmente.
Fui costretto a scende per un paio di metri,fino a trovare un"sentiero"che tagliava la montagna trasversalmente,sfuttandolo finche si poteva,camminando di traverso il rischio maggiore e quello di scivolare,non potendo affondare bene il piede e lavorando solo col fianco della scarpa bisognava prestare molta attenzione,perché una scivolata voleva dire arrivare fino a valle,e quattrocento metri di scivolo,non sono divertenti.
Man mano che attraversavo mi alzavo cercando di arrivare alla cima,fino ad arrivare ad una zona con un po di piante che mi avrebbero facilitato la salita,pur sempre impegnativa,salgo senza problemi fino a quota seicento metri,scatto un po di foto,mi riposo e riparto immediatamente per l'ultima tirata alla vetta,che si trovava a quota settecento trenta due metri,per poi scendere nel versante Nord ma sempre all'interno della montagna.
Poco dopo arrivo in cima alla vetta grazie anche alle piante che mi anno potuto far accelerare il ritmo di salita prendo i dati gps,e decido di scendere nel versante dove eravamo saliti io e Mario la volta successiva,conoscendola non dovrei aver avuto problemi.
Incomincio la discesa fra salti e scivoloni,sempre seguendo un versante con Più piante possibili in caso non sarei riuscito a scendere, ma' hai me non poteva andare tutto bene,in un passaggio mi si stacco il terreno da sotto i piedi e scivolai giù per una decina di metri,cercando di tenere il corpo dritto e rivolto a valle ,non sono rotolato,ma mi sono procurato dei grossi graffi,nelle cosce,uno nel braccio,e un un po profondo e nella schiena,ma tutto sommato ero vivo,cercai di riprendere fiato ,e avvolto dalla polvere trovare un altra via per scendere più sicura,ma' non ce nerano,l'unica era una stretta gola a gradoni,e se volevo tornare alla macchina ero costretto a scendere non mi andava di risalire per più di meta montagna e ritrovare un altra via,non sarà di sicuro quel volo a cambiare le mie idee.
Incominciai a scendere adagio,anche perché mi faceva male un braccio che sanguinava a causa della scivolata sulle rocce taglienti,,e arrivai al primo salto,ma non ci pensai neanche un attimo e mi lanciai,e giù scivolando come se stessi sciando sulla neve,fino al prossimo,e cosi via, grazie al celo erano saltini di pochi metri,e per lo Più la parte bassa della montagna aveva il terreno Più morbido e riusciva ad attutire le mie cadute facilitandomi la discesa,nel giro di venti minuti ero arrivato alla fine,mi mancava solo un piccolo bosco da attraversare,e imboccare un sentiero che mi avrebbe portato alla macchina, ultime foto,e molto soddisfatto anche se un po ammaccato,avevo portato a termine i miei obbiettivi,pur sapendo che ho rischiato,ma L'Adventur e specialmente in solitaria e cosi,fatta imprevisti, od ostacoli che devi saper superare,per me e stata un ottima giornata.nessun rimpianto e massimo rispetto per quel Monte dal terreno cosi Bastardo, e pericoloso,ma' pieno di emozioni.

Foto:EmilioDi Nicola
foto da Palmaari :I mate -Mio a 701
Team:EmilioDi Nicola
Stao:Italia
Regione:Emilia Romagna
Provincia di:Piacenza

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